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Vlao il 8 Gennaio 2019 - 15:42

Mentre il panorama musicale italiano è invaso dalla musica trap Vlao rimane fedele alla sua linea rock e non si fa contagiare dalle mode (orribili) del momento. Mode alle quali si sono conformati esperti musicali del calibro di Danco e Danske che, nonostante la loro veneranda età, non si rendono ancora conto di essere scaduti qualitativamente a livelli pattumieristici, ma perlomeno, saggiamente aggiungo io, evitano ormai da anni di postare le loro classifiche di fine anno per non correre il rischio di lasciare traccie sul web dei loro gusti preadolescenziali di cui tra qualche annoinevitabilmente, non potranno che vergognarsi.

Vlao invece come sempre si espone e, nonostante la difficoltà date da un mercato discografico sconfinato e a tratti insondabile, mette in piedi una top 10 che riporta i dischi che nel 2018 lo hanno colpito di più.

La selezione, che comprende cantautori i italiani, vecchie volpi del rock internazionale, nonché astri nascenti o meteore (chi può dirlo) della scena musicale mondiale, non ha la pretesa di essere esaustiva, ma cela la speranza di incuriosivi e magari farvi approcciare verso nuovi ascolti.

Per facilitarvi nel lavoro, dopo la classica Top of the Rock 2018, segue la relativa playlist Spotify nella quale potete trovare i migliori estratti degli album nominati.

Top of the Rock edizione 2018

Istruzioni per l’uso: se cliccate sulle copertine o sul titolo dei dischi andate direttamente alle rispettive recensioni fatte su Ondarock (il mio sito di riferimento), se volete un assaggio di musica invece cliccate sul video linkato o andate alla playlist Spotify a fine classifica.

1. Calcutta – Evergreen

Album della consacrazione per Calcutta che, dopo aver sfondato con il precedente Mainstream (segnalato in tempi non sospetti da Danco, quando ancora era una fonte di dritte affidabile), dimostra di non essere un fuoco di paglia e mette assieme un disco con i controfiocchi. Nonostante l’heavy rotation nella Martimicra, che ha portato all’inevitabile rottura del lettore CD, le dieci canzoni dell’album hanno il pregio di non aver ancora stufato Vlao. Con il rimpianto di non aver partecipato alla trasferta di Latina ed in attesa del concerto di Gennaio al Palarossini, il primo posto della Top of the Rock 2018 è per Evergreen. Paracetamolo, Pesto, Orgasmo sono già dei classici!

VIDEO: Paracetamolo

2. A Perfect Circle – Eat the Elephant

A 14 anni dall’ultima uscita in studio tornano gli A Perfect Circle, progetto parallelo di Maynard James Keenan leader dei Tool. Nonostante che dai tempi del loro ultimo lavoro sia passata molta acqua sotto i ponti gli A Perfect Circle sono rimasti fedeli al loro stile. Nonostante la pessima copertina, che ne sconsiglierebbe l’ascolto, Vlao vi invita di addentrarvi in questo Eat the Elephant che racchiude pezzi di rara bellezza come il trittico iniziale (Eat the Elephant, Disillusioned, The Contrarian) che emoziona come ai vecchi tempi. Atmosfere avvolgenti e a tratti cinematografiche disegnano uno scenario sci-fi post-apocalittico ben rappresentato dai video della band.

VIDEO: Disillusioned

3. Leon Vynehall – Nothing is Still

Ecco in classifica un disco diverso dagli altri, qui il produttore e DJ britannico Leon Vynehall ci porta in ambito ambient/new classical. Nothing is Still è un concept album complementare ad una serie di video visibili su youtube e ad un romanzo breve scritto dallo stesso Vynehall e da un certo Max Sztyber incentrati sulla storia dei nonni del DJ emigrati in America negli anni ’60.  Niente testi, solo musica, un insieme di archi e fiati che si sposano perfettamente con il lavoro analogico e digitale del producer. Un viaggio sonoro, ma non solo quindi, che coinvolge l’ascoltatore dall’inizio alla fine del lavoro.

VIDEO: Movements (Chapter III)

4. Bombino  Deran

Vlao continua ad inserire in classifica dischi del filone “tuareg”. Dopo i Tinariwen l’anno scorso ed il precedente di Bombino nel 2016 anche questo Deran entra in chart, e lo fa con un ruolo da protagonista a ridosso del podio. Perché il sound di Bombino è un marchio di fabbrica e alcuni dei suoi reef entrano in testa senza possibilità di essere dimenticati. Certo la lingua è un ostacolo che potrebbe essere insormontabile per molti, non tanto per i testi di cui Vlao ignora il significato, ma proprio per la sonorità del cantato che si discosta da tutto quello a cui solitamente si è abituati.

VIDEO: Imajghane

5. Calibro 35 – Decade

Decade è il sesto album dei Calibro 35 che, nel loro decimo anno di vita, decidono di far uscire un lavoro degno di riassume tutto il loro percorso. Ascoltando la loro musica, secondo Vlao, verrete catapultati in un film poliziesco ambientato negli anni 60-70, dove vi troverete a scappare a bordo di un’Alfaromeo Giulietta inseguiti da gangster intenti a crivellarvi le ruote. Secondo Martimarti, invece, ascoltandoli ad occhi chiusi vi sentirete dentro una puntata di Come è fatto, mentre state osservano il lavoro della tramoggia che raccoglie fagioli per convogliarli sul rullo trasportatore che li porterà alla fase successiva del confezionamento. In sintesi ci troviamo di fronte ad un miscuglio esplosivo di funk, rock e jazz molto cinematografico e dall’uso polivalente.

VIDEO: SuperStudio

6. Paul Weller – True Meanings

Paul Weller, icona del panorama musicale inglese, entra in classifica con l’ultimo dei suoi tanti album, True Meanings. L’ex leader dei Jam si presenta questa volta con un disco autunnale in cui la sua chitarra acustica la fa da padrone. Tutte le canzoni, arricchite da un ottimo arrangiamento fatto di archi e fiati, godono di un’eleganza unica che rimane costante per tutto il lavoro grazie anche alla voce calda e suggestiva di Weller. Un disco delicato e a tratti malinconico da godersi in santa pace sul divano, è altamente sconsigliato l’uso in automobile specie per tragitti notturni medio lunghi…

VIDEO: Movin On

7. Yo La Tengo – There’s a Riot Going On

Attivi da oltre 30 anni gli Yo La Tengo sono un gruppo indie rock statunitense di cui Vlao non era colpevolmente a conoscenza prima di aver sentito questo There’s a Riot Going On. A partire dall’ultimo LP è iniziato un processo di riscoperta del loro repertorio che nasconde diverse perle da non perdere. Quest’ultimo disco sicuramente non sarà il loro migliore, ma avendo avuto il merito di farglieli scoprire Vlao ne è già affezionato e non può che menzionarlo nella top ten annuale.

VIDEO: For You Too

8. Motta – Vivere o Morire

Ecco un altro disco che ha contribuito alla rottura del lettore cd della Martimicra. Al contrario del primo in classifica però, questo Vivere o Morire, ha finito un po’ per stancare. Il secondo lavoro di Motta contiene senza dubbio buone canzoni, ma non crea quella dipendenza che ne giustifica il reiterato ascolto. Vlao è curioso di vedere cosa proporrà il toscano a San Remo, dove sarà in concorso tra i big. Si svenderà per accontentare le orecchie festivaliere o terrà duro regalando un po’ di indie ad un pubblico non proprio avvezzo a queste sonorità? Ce lo sapremo dire presto.

VIDEO: La Nostra Ultima Canzone

  9. Arctic Monkeys – Tranquility Base Hotel & Casino

Album coraggioso per gli Arctic Monkeys che si allontanano dai propri stilemi portando alla luce un album che è un punto di svolta nella loro produzione. Abbandonati i riff di chitarra degli album passati, qui si tratteggiano atmosfere più riflessive con la voce ed il cantato in primo piano. A Tranquility Base Hotel & Casino forse manca solo quel singolo che possa trascinare l’album, ma comunque è un lavoro da apprezzare se non altro per il coraggio che ha avuto la band a cercare qualcosa di nuovo rispetto al suo repertorio.

VIDEO: Four Out Of Five

10. Suuns – Felt

I Suuns sono un gruppo canadese che è difficile da classificare, la loro musica è un misto di elettronica, psichedelia e rock. Scoperti da Vlao tramite il loro disco più bello Images du futur, qui li troviamo in tono minore forse per colpa di qualche traccia mal riuscita che abbassa drasticamente la media dell’album. In Felt qualcosa di buono c’è, ma in realtà ci si sarebbe aspettati molto di più dal loro nuovo lavoro. La menzione in classifica, diciamo così, è di incoraggiamento, i ragazzi sono bravi, ma non si impegnano abbastanza per fare il balzo definitivo.

 VIDEO: Look No Further

 

ARCHIVIO: Le top of the rock degli anni passati 20072008200920102011201220132014201520162017

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