Vidrar Vel Til Loftarasa

Ora Vlao abita qui

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Quando arrivi in India ci sono cose con cui è inevitabile sbattere contro… il traffico, la gente e il caos per le strade, sono qualcosa di ineguagliabile al mondo. Tuk Tuk, moto, biciclette, cammelli, mucche, somari, carretti, mendicanti, sporcizia, fogne, diesel, merda, morte, vita… sono solo alcuni degli innumerabili componenti che caratterizzano le strade indiane.

Almeno nei primi giorni le priorità del turista sono essenzialmente due: 1- evitare di essere investiti, il codice stradale non menziona il pedone come specie protetta e il clacson è l’unico avvertimento di cortesia che precede l’investimento; 2- evitare di pistare le cacche, le vacche sacre per carità non si toccano, ma lasciarle circolare libere per le strade a ruminare l’immondizia, porta ad inevitabili problematiche igienico-sanitarie accentuate dalla malsana abitudine dell’uomo europeo di indossare sandali e infradito vari;

Solo una volta superati questi due scogli, il turista è in grado di immergersi pienamente nel clima indiano, del Rajasthan nel nostro caso, e perdersi tra i suoi mercati, tra i suoi monumenti, forti, templi, haveli, e in tutti gli innumerevoli altri magnifici luoghi attreversati durante il nostro viaggio.

Certo l’imprevisto è sempre dietro l’angolo, ma vedrete che con il passare del tempo una cacca d’uccello in testa, un insetto da guerra supercorazzato in bagno, un bagarozzo che piomba nella ciotola dei noodles, un geko o un topino in stanza, vi sembreranno piccoli inconvenienti che rendono solamente più saporito, anzi more spicy, il vostro viaggio nel continente indiano.

Come al solito proverò a riassumere gli ingredienti che hanno contribuito a generare questo fantastico viaggio Rajasthan 2011, magari seguendo minuziosamente la mia ricetta dalla A alla Zeta potreste riuscire a riprodurlo in laboratorio!

A come Arenaria rossa o rosa… la materia prima preferita dai maraja si direbbe; B come Biryani il mitico risotto superspeziato che ci concedevamo spesso e volentieri, o come Bola epico aiutoguidatore addetto alla freccia sinistra e alla distribuzione di Aquafina al gruppo; C come Clacson colonna sonora perenne del traffico indiano; D come Deserto o spacciato per tale, con tanto di villaggio fantasma, e venditore di bibite ghiacciate; E come Esorcisti, come quelli dello sperduto villaggio dove tutti ci chiedevano sabon; F come Forti tanti quelli che abbiamo visto il forte Amber su tutti; G come Gente molta, anzi troppa nelle città… o come Grancereale questi troppo pochi invece per sostituire i pranzi; H come Haveli le abitazioni signorili dei mercanti indiani, abbandonate all’incuria o affidate a terzi per il restauro; I come Igiene, abbastanza approssimativa, per usare un eufemismo; K come Kingfisher la birra ufficiale del viaggio che contribuiva ad allietare le serate; L come Lassi, tipica bevanda indiana a base di yogourt rinomata nel mondo per le speciali proprietà lassative; M come Tata Manza l’auto più sponsorizzata nella televisione indiana nonchè la più ricercata tra le vie di Delhi; N come Not Spicy, formuletta magica da aggiungere alla fine del nome di qualsiasi piatto ordinabile al ristorante affinchè ci sia una flebile speranza che lo stesso sia deglutibile senza incappare in ustioni, lacrimazione e sudarella incontrollate; O come Omelette… per iniziare alla grande la giornata; P come Pashmine… l’oggetto di artigianato più amato dalle donne italiane, o come Povero Bramino Balù e li mortacci sua; Q come l’indubbia Qualità della vita di chi dorme per terra su marciapiedi e sporcizia varia; R come le infinite Reincarnazioni delle divinità degli induisti e dei giainisti che complicano la vita ai fedeli o agli pseudotali; S come Saree tipico indumento femminile indiano ideale per il carnevale ascolano o come Scimmie, in particolare qulle di Galta, impareggiabili ladre di noccioline; T come Tempio uno al giorno come minimo, da visitare in senso orario e senza shoes, o come Tuk Tuk gli adrenalinici apetti infernali che trasformano il ritorno in hotel in un gran premio di formula 1; U come Uova quelle sode in particolare, dotate di un tuorlo sbiadito introvabile da noi; V come Vacche sacre lasciate libere di pascolare per le strade sono l’ultima frontiera dello smaltimento rifiuti, trasformano senza costi per il comune l’immondizia in merda; Z come Zuppa di onion, di chicken o di mushrooms il classico piatto d’apertura dei nostri succulenti pasti quotidiani.

A breve allestirò la galleria fotografica… ogni cosa ha il suo tempo!

UPDATE: Pubblicate le foto, le potete trovare sotto Foto Album —> Rajasthan 2011 oppure cliccando qui