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Ora Vlao abita qui

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Vlao il 29 Dicembre 2012 - 13:25
Come da tradizione è ormai tempo per Vlao di redigere la classifica dei migliori album del 2012. Un’impresa difficile, soprattutto se fatta così, a freddo, senza troppo tempo per digerire le nuove uscite.
Riguardando le vecchie top ten (20072008200920102011) adesso, a distanza di tempo, Vlao farebbe scelte diverse perché ci sono dischi che stentano ad ingranare ed escono fuori solo con il tempo e altri che invece colpiscono nell’immediato per poi finire nel dimenticatoio poco dopo.
E’ sempre un rischio quindi scegliere le 10 posizioni, ma ogni tanto occorre sbilanciarsi.
alt-j_an-awesome-wave-200 1. Alt-J – An Awesone Wave

Che siano un fuoco di paglia o meno questo lo scopriremo solo vivendo. Sta di fatto che il disco di debutto dei quattro dei quattro di Leeds è un gran bel sentire. Dal vivo poi rendono ancora di più perdendo quella patina plasticosa che si nota nel lavoro in studio. Non c’è altro da fare che sperare che il prossimo loro passo sia in avanti, o perlomeno laterale. alt-J (∆) Breezeblocks

algiers-180 2. Calexico – Algiers

I Calessi sono uno dei gruppi preferiti da Vlao e questo rende impossibile una loro valutazione oggettiva, ma questa non pretende mica di essere una classifica assoluta. Ben venga dunque il nuovo disco della premiata ditta Burns-Convertino che erano dai tempi di The Black Light e Hot Rail che non si esprimevano a questi livelli. Esagero??? Calexico – “Epic”

 Andrew-Bird-Break-It-Yourself-180 3. Andrew Bird – Break It Yourself

Andrew Bird, Andrea Uccello per gli amici, è una delle sorprese della classifica 2012. Con il suo inseparabile violino è riuscito a rimanere nella mente di Vlao per giorni con le sue trascinanti composizioni. Qualcosa di alternativo alla solita triade chitarra-basso-batteria o all’elettronica spesse volte troppo abusata. Andrew Bird – Eyeoneye

 Sigur-Ros-Valtari-160  4. Sigur Ros – Valtari

Piange il cuore mettere i Sigur Ros fuori dal podio, ma forse è più colpa mia che loro. Il disco meriterebbe ulteriori ascolti per crescere, ma necessita anche di occasioni e attenzioni particolare di cui ancora non ha beneficiato. Ecco perché nonostante sia contento che gli islandesi non abbiano preso una piega troppo commerciale non ho voluto sbilanciarmi troppo nel giudizio. Sigur Rós – Ég anda

 kiwanuka-160  5. Michael Kiwanuka –  Home Again 

Una voce nera, di quelle che scaldano il cuore. Un disco soul, blues, che strizza l’occhio al passato. Ascoltando queste canzoni sembra di trovarsi di fronte a dei classici, fermo poi stupirsi a constatare che a scriverle e a cantarle è un ventiquattrenne londinese di origini ugandesi. Futuro splendente??? Michael Kiwanuka – Home Again

 northatlanticoscillation-160  6. North Atlantic Oscillation – Fog Electric 

Li ho scoperti con una recensione nella quale si faceva riferimento a Mogwai, Flaming Lips, Radiohead, Sigur Ros, Pink Floyd. Come potevo non incuriosirmi? Certo non mi aspettavo che fossero la somma dei nomi sopra menzionati, ma già non esserne l’ennesima copia va a loro vantaggio. Un bel disco con un paio di cadute di tono. North Atlantic Oscillation – Soft Coda

 loscil2012-160  7. Loscil – Sketches from New Brighton

Guardando la copertina potete capire tranquillamente quello che ci troverete dentro. Paesaggi desolati e freddi, industriali. Mettetevi comodi e aspettate il passaggio lento delle navi container dirette chissà dove. Loscil – Khanamoot

 coexist-160  8. The XX – Coexist 

Una delusione, bè parzialmente si. Rispetto al loro primo disco quelle striature di colore nella x potevano far pensare all’aggiunta di qualcosa di nuovo e invece… Un disco di passaggio secondo me che non aggiunge niente in più, anzi toglie qualcosa, rispetto alla loro prima uscita. Valutazione forse penalizzata dalle alte aspettative. The xx – Angels

002WILD_277.tif  9. Beach House –  Bloom

I Beach House si confermano con il loro inconfondibile dream pop che ricalca quanto già proposto con Teen Dream nel 2010. Un disco orecchiabile e piacevole ma che non aggiunge niente di nuovo, ma solo quello che ci si poteva aspettare da loro. E’ un limite questo? Ditemelo voi… Beach House – Lazuli

 helios-moiety-160  10. Elios –  Moiety

Ecco un altro disco da ascoltare stravaccati in divano. Più caldo rispetto a Loscil, lascia traspirare qualche spiraglio come i raggi di sole che escono dal cielo nuvoloso raffigurato in copertina. Mettetevi comodi e passate mezz’ora senza pensare a niente. Terapeutico! Helios – Nothing It Can

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2 commenti

  1. danco ha detto:

    per la prima volta abbiamo lo stesso #1.
    dobbiamo preoccuparci?

  2. Vlao ha detto:

    Aspetta che cambio!

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