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Vlao il 27 Febbraio 2012 - 22:02

zappingL’avvento del digitale terrestre ha moltiplicato la scelta di programmi tv talmente tanto che si potrebbero passare giornate intere a fare zapping tra le varie televendite, gli show, i diversi telegiornali, le repliche dei telefilm degli anni ottanta e i documentari più o meno intriganti.

Sono decine i canali presenti e mentre per alcuni non vale nemmeno la pena di scaricare la pila al telecomando, su altri si trova ogni tanto qualcosa di interessante, sempre che si sia così fortunati da capitare al momento giusto del palinsesto!

Molti programmi in verità sono scarti delle TV satellitari, serie vecchie andate in onda anni fa, ma che per noi avversi a Sky sono novità assolute! Altri sono trasmissioni delle tv locali che hanno il loro perché di esistere solo all’interno del limitato territorio al quale si rivolgono.

Vlao vuole cogliere l’occasione per segnalarvi un programma che l’ha particolarmente colpito, che non sa nemmeno se va più in onda e che comunque spera non vi siate persi a suo tempo.

Ricette Pericolose [Cooking in the Danger Zone]

cooking_dangerRicette pericolose rientra nella prima categoria ovvero “serie vecchie andate in onda anni fa” essendo una serie di documentari della BBC targati 2008 in cui Stefan Gates, un intrepido scrittore di cucina, gira per le zone più pericolose al mondo a caccia di inusuali storie di cibo. Stefan si definisce, non a torto, gastronauta dato che i suoi viaggi interculinari non hanno niente da invidiare ad una spedizione su un altro pianeta. Dall’Etiopia ad Haiti, dalla Birmania al Venezuela, da Israele all’Afghanistan, Stefan esplora il mondo della ristorazione e attraverso il cibo scopre la cultura locale e affronta quelli che sono i disagi e le problematiche che si nascondono dietro le diverse realtà.

La puntata che ha visto Vlao riguardava il Camerun, e Stefan documentava il dietro le quinte dello stufato di porcospino affrontando altresi la problematica del bracconaggio e della caccia di frodo.

Il nostro prode gastronauta seguiva la chef del luogo che la mattina presto si recava al mercato illegale dove i cacciatori vendevano la bushmeat, la “carne di foresta“, carne cioè di animali come scimmie, ungulati, uccelli e roditori vari… tutte chiaramente specie considerate protette… una circostanza quest’ultima che va a giustificare l’ostilità verso la telecamera da parte dei “bancarellari”. Nonostante il clima tutt’altro che amichevole all’autoctona chef viene permesso di addentrarsi nel mercato e di uscirne con un grosso esemplare di istrice… ideale per lo stufato.

istriceTrasferiti nella cucina del retro baracca, la signora comincia a preparare il lauto pasto per gli avventori del suo ristorante. In una grossa pentola arrugginita comincia a far bollire l’acqua dentro cui gettare al momento giusto il povero porcospino così come mamma l’ha fatto. Dopo una lunga bollitura il roditore è pronto per essere despinizzato, grazie all’utilizzo di una specie di machete gli aculei vengono via benissimo, è un po’ come usare un Gillette Mach3 gigante, la lama scorre via liscia e nemmeno un’irritazione, anche Stefan ci prova e non gli riesce nemmeno male.

Una volta depilato il povero animale la signora lo spezzetta e lo mette a cuocere insieme ad altri ingredienti non meglio identificati. Il risultato è un delizioso spezzatino che, inserito nel menù del giorno, attira clienti dal palato fine che si mettono in fila per aggiudicarsi il prelibato stufato di bushmeat nonostante il suo costo piuttosto salato.

Anche Stefan non può fare a meno di assaggiarlo… ma alla fine… sto porcospino… non è manco tutto sto granché

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