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Vlao il 18 Agosto 2011 - 18:03

Il terzo giorno è quello ideale per mettere la spunta sulla Riserva dello Zingaro, un parco naurale, percorribile esclusivamente a piedi, che occupa ben 7 Km di costa da Scopello a San Vito lo Capo.

Riserva dello Zingaro - entrata

Riserva dello Zingaro – entrata

Entriamo dalla parte di Scopello… andiamo in macchina fin dove è possibile arrivare, ma quando uno stuart ci dice che da un certo punto in poi può proseguire solo il direttore, ci fermiamo e parcheggiamo. Proseguiamo a piedi verso l’ingresso, e scopriamo che il direttore ha a disposizione un parcheggio da 600 posti e altrettante autoblu di servizio… questi si che sono costi inutili che andrebbero tagliati… sorvoliamo sulle battaglie politiche, paghiamo il ticket di 3 euro, che include la cartina e quattro bicchieri d’acqua cadauno distribuiti lungo il percorso, e cominciamo a seguire lo stradello lungo costa in cerca delle calette più belle.

Saltiamo la prima, che come noto è dei fioli, e ci accomodiamo nella seconda, Cala del Varo. Armati di maschera e boccaglio scandagliamo la zona fino a che il languorino non ci spinge a riva a divorare il nostro pasto frugale… agli arancini, una palla di riso fritto ripieno di ragù, qualcuno affianca l’iris, un panino, chiaramente fritto, ripieno di sugo, carne e piselli, una cosa immonda grande il doppio di una palla da tennis e pesante come una da bowling. Senza aspettare la digestione, per non rischiare di veder svanire la luce solare, smontiamo baracche e burattini e ci rigettiamo nel percorso con l’obiettivo di raggiungere l’ultima caletta dall’altra parte della riserva.

Riserva dello Zingaro - Cala del Varo

Riserva dello Zingaro – Cala del Varo

Il miraggio dei quattro bicchieri d’acqua trasportati dai ciucchi ci assale ad ogni salita, ma giunti a cala Tonnarella dell’Uzzo… ci rendiamo conto che era tutto uno squallido bluff… Dopo una breve sosta sulla spiaggia che sembra Portonovo, imbocchiamo la via del ritorno visitando un altro paio di calette, ma il sole scende rapidamente dietro il monte e sul tracciato rimaniamo solo noi e una coppia di finnici intenta a nutrirsi di bacche e licheni.

Arrivati al parcheggio non abbiamo difficoltà ad individuare la nostra auto, essendo l’ultima rimasta, anzi la penultima, infatti ci ruba il prestigioso record una coppia veneta alle prese con la serratura elettronica della propria Micra, inespugnabile, soprattutto dopo aver fatto il bagno con la chiave in tasca! Con il nostro appoggio morale, il problema si risolve senza bisogno delle maniere forti e possiamo soddisfatti far ritorno a casa dopo una giornatina nient’affatto male.

Faith non ha forza vitale per uscire, Vlao, Anto80 e Valvola, giusto per non lasciare i succhi gastrici inattivi, decidono di andare al ristorante dove polverizzeranno in rigoroso oridine cronologico, bruschette alle alici, pastella di neonata, polipo fritto, impepata di cozze, e soprattutto una fiamminga di ricciòla alle olive e pomodori da leccarsi i baffi. La notte la passeranno a panza per aria affrontando serie problematiche digestivo-respiratorie.

 

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Categorie: all, viaggi

Un commento

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