E’ fatto acclarato che nella pubblica amministrazione gli sprechi non mancano… gli enti inutili si contano col pallottoliere e ci sarebbero mille modi per risparmiare qualche soldo… se solo si volesse. Dimezziamo i parlamentari? riduciamo le autoblu? cancelliamo le provincie??? facciamo lo stretto di Messina??? queste sono solo alcune delle tante proposte per raggiungere il pareggio di bilancio.
E’ con questo spirito che qualche hanno fa, per risparmiare qualche poltrona, si è deciso di unire le vecchie Circoscrizioni Doganali con gli Uffici Tecnici di Finanza… creando i cosiddetti uffici unici. Adesso convivono nella stessa casa i dazi e le accise, il TULD e il TUA.
Due scuole di pensiero praticamente agli antipodi.
Da una parte ci sono i doganali, sommersi dalla carta e dai modelli, sempre muniti di timbri e conalbi. Stanno in mezzo a traffici di ogni genere e hanno a che fare con tutti dal contrabbandiere, al finanziere, dal camionista Turco, alla Commissione Europea. Dall’altra abbiamo invece quelli delle accise, schematici, ingegneri, con tanto di bizzarri strumenti di misura, e con la loro bibbia, il testo unico delle accise, sempre a portata di mano. Benzina, alcol o metano non fa differenza… tutto per loro funziona in percentuale, tutto è schedato e archiviato, e tutto deve essere autorizzato.
Due fazioni difficili da amalgamare, chi è nato doganale è un osso duro da convertire, e gli exUTF rimangono tali anche ad anni dalla scomparsa di quella sigla. Quelli entrati nel post-unione, come Vlao gli altri exCFL, si sono schierati, o meglio sono stati schierati già dal primo giorno!
Vlao è doganale, il suo pane sono i dazi. Certo non lo troverete in posa sulle pagine dei giornali come Cinallo, sempre in prima linea a sconfiggere i cattivi, ma è Vlao che si occupa di riscuotere ed è lui che contribuisce attivamente a combattere il deficit dello stato, è lui che insieme a Silvi combatte la messa a disposizione!
Solo certe volte capita che Vlao venga spinto più in là… e venga catapultato nell’arcano mondo delle accise. Vi entra titubante… in punta di piedi… ma in fin dei conti è affascinato dai controlli agli stabilimenti di produzione… distillerie e birrifici su tutti… Vlao è un po’ come un sub che scopre fondali e grotte inesplorate dalle quali però rifugge bene dall’addentrarsi… troppo altro il rischio di rimanervi intrappolato per sempre.
Vlao è un doganale e non può tradire i suoi colleghi! Ciò nonostante le nozioni apprese in questi tre giorni di corso full immersion sulle accise andranno ad arricchire la sua cultura personale e il prossimo anno, alla festa dell’uva, non avrà più alcun dubbio sul perchè il vino di visciole si trova meglio sotto banco!
il vì de visciole compero non se strozza… è bono solo quello del contadì!