Visto che negli ultimi giorni del 2010 non prevedo di completare altre letture, posso tranquillamente stilare, come ormai da tradizione, il mio personale podio dei libri più belli avuti tra le mani negli ultimi 365 giorni.
In verità non sono molti i titoli in lizza per questa onoreficenza anche a causa dell’avvenuta lettura di mattoni come La Ragazza Che Giocava Con il Fuoco, secondo (e ultimo per me…) della trilogia di Stieg Larsson, di libri poco entusiasmanti come I Sette Giorni dell’Arca di Boyd Morrison, o di altri poco digeribili (almeno dal sottoscritto…) come Cecità di Josè Saramago, pagine che hanno inevitabilmente rallentato la mia media lettura.
Ci sono comunqe ottime cose che vi posso segnalare, alcune tra le migliori che abbia mai letto:
Al numero uno della speciale classifica metto Come una Bestia Feroce di Edward Bunker. La storia di Max Dembo un ex detenuto che, uscito di prigione, prova a tornare alla vita regolare ma non riesce a starsene lontano dai giri loschi in un racconto che solo un ex carcerato potrebbe fare. E’ il modo migliore per fare una rapina a mano armata senza aver mai toccato un’arma da fuoco.
La citazione: “Detestavo certi pensieri, perchè sapevo che l’unico modo in cui avrei cessato di essere un fuggitivo sarebbe stato tornando ad essere un prigioniero.“
Al secondo posto piazzo Il Mambo degli Orsi di Joe R. Lansdale, per la cui scoperta, come del resto per quella del titolo precedente, ringrazio pubblicamente TFM (di cui vi invito a seguire il bellissimo blog ¡TuttoFaMedia!). In realtà si tratta del terzo romanzo della serie di avventure dei due “investigatori” Hap Collins e Leonard Pine, questo però l’ho scoperto troppo tardi, ma non penso che ci siano grossi problemi a leggere la serie a ritroso. Un libro che fa ridere… e fa male allo stesso tempo. E’ il modo migliore per essere gonfiati di botte senza finire all’ospedale.
La citazione: “a cadere nell’acqua come una macchia di inchiostro, c’era l’immensa oscurità della foresta. Ero contento che ci fosse, ma non in estasi. L’oscurità non può deviare i proiettili. Un fucile può sconfiggerla con la stessa facilità di un riflettore.“
In terza posizione posiziono un classico che non può mancare in ogni biblioteca che si rispetti: Siddartha di Hermann Hesse. La storia di una vita passata alla ricerca, di un lungo viaggio tra le esperienze, di un infinito susseguirsi di scelte. E’ Il modo migliore per vivere il tutto senza alzarsi dal divano.
Archivio:
volevo farla anche io una classifica, poi c’ho rinunciato, non sono brava a farle 🙂
il primo mi intriga parecchio!