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Vlao il 27 Novembre 2010 - 13:35

Una volta quando c'era la pellicola si era costretti a centellinare gli scatti, e quando partivi per una vacanza ti portavi dietro i rullini stimando più o meno una media di foto giornaliere. Mi ricordo quando Leorol andava da "Il Fotografo" a dotarsi di una cartuccera di rulli per diapositive che poi, una volta utilizzati, numerava accuratamente in modo tale da non perdere la cronologia.

Con la pellicola le foto si facevano a scatola chiusa… facevi clic e speravi che il risultato finale potesse assomigliare a quello che avevi davanti agli occhi. Poi arrivavi a casa, sviluppavi il tutto spendendo un sacco di soldi e correvi il rischio di rimanere deluso dalla riuscita pratica delle tue "visioni". Per vedere le diapositive poi, c'era bisogno del proiettore, del telo, di mettere le foto sui caricatori. Una procedura complessa che coinvolgeva inevitabilmente anche qualche cavia scelta a caso per sopportare la proiezione. Le foto poi una volta archiviate andavano nel dimenticatoio e rispolverate solo in rare occasioni degne della tiritera sopra evidenziata.

Oggi è diverso, innanzitutto i limiti numerici sono pressocchè infiniti, non ci si preoccupa più di centellinare gli scatti e, con la possibilità dell'anteprima, si ha già un'idea in tempo reale di quello che si è catturato. Una volta a casa però sorge la necessità di fare una cernita del materiale, spesso superfluo, e di selezionare una sorta di "best of". La stampa non è più necessaria e per la maggior parte dei casi ci si accontenta della riproduzione sul monitor del computer. Senz'altro un metodo più rapido e comodo che sostituisce in un attimo tutto l'ambaradan necessario per le diapositive. Al limite, cosa che a me diverte parecchio, si creano montaggi da vedere in Tv con tanto di colonna sonora. Ma anche queste nuove possibilità tecnologiche necessitano di cavie che sopportino la durata della proiezione, che se non sei coinvolto personalmente e non te ne frega niente delle foto, è pesante come sorbirsi la visione di un filmino di matrimonio.

Per l'ultimo viaggio che ho fatto ho esplorato un'ulteriore possibilità, meno impegnativa per le cavie: il fotolibro. Ne avevo già visto uno e non mi era dispiaciuta l'idea. Per realizzarlo mi sono servito di un sito che consiglio a tutti di visitare, blurb.com (link). Da loro con estrema facilità è possibile creare il proprio libro, scegliendo le dimensioni, l'impaginazione, la copertina e farsi stampare il tutto con una qualità che, dopo averla sperimentata personalmente, posso garantirvi quale ottima.

Dopo una decina di giorni dalla creazione il mio primo libro è arrivato a casa, Tanzania Zanzibar 2010, primo si… perchè dopo averlo visto dal vivo, so già che ne farò altri. E' proprio vero come dicono loro, Blurb è come la cioccolata, una volta che ne hai sentito il sapore ne vuoi subito ancora!

Ecco qui l'anteprima:

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4 commenti

  1. danske ha detto:

    adesso siamo tutti belli nelle foto, io rivoglio le facce di merda che uscivano e gli occhi chiusi/rossi!

    Ciripiripì kodak!

  2. danske ha detto:

    mi permetto di aggiungere il ricordo di un viaggio in Finlandia in cui l’unico scopo era quello di entrare nei negozi di elettronica e compiacersi del fatto che la macchinetta fotografica ti era costata meno de quanto costava lì…

  3. Vlao ha detto:

    E’ vero…
    purtroppo ha fatto una finaccia quella macchinetta! Persa/rubata alla stazione di Roma???

    Cmq faccio lo stesso con quella nuova 🙂

  1. […] al tungsteno (Tungsteno libero), il suo apprezzamento riguardo allo sviluppo della fotografia (L’evoluzione della specie), i suoi pensieri sull’utilità degli e-book (From books to e-book), la sua ammirazione verso […]

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