Vlao non pensava che in giro per il mondo ci fosse così tanta polvere. Ma da quando ha in casa il Dirty Devil Infinity VS8 Carbon Loop se ne è fatto una ragione. Anche se ancora non si riesce a spiegare come faccia l’avveniristico macchinario a creare giganteschi grumi di soffice pulviscolo anche quando il pavimento sembra pulito. Con i suoi otto cicloni il DD stana ogni granello di taralluccio che cade a terra, non va in crisi nemmeno se ti esplode […]
L’Islanda è un paese strano, te ne accordi già prima di atterrare. Quando cominci a scendere verso terra, non sorvoli nessun palazzo, nessuna abitazione, nessuna strada… finito il mare trovi una nera colata lavica sopra la quale è adagiata la pista dell’aeroporto. L’Islanda ha 300.000 abitanti dei quali 200.000 vivono a Reykjavík e dintorni, la seconda città Akureyri ne ha 20.000, tutte le altre cittadine che si trovano sulla mappa difficilmente arrivano a 1.000 anzi alcune non arrivano nemmeno a 100! […]
Ormai è diventata una vera e propria serie… e grazie ai contributi di Vlao, Leorol e Loribeth la collana dedicata ai viaggi della Vlao Editore può vantarsi di aver già toccato cinque continenti! Siamo arrivati a quota otto volumi… che potete vedere al Vlao store (link)… qui vi presento gli ultimi nati in famiglia Rajasthan 2011 e Islanda 2009, l’ultimo e il primo viaggio di Vlao con Avventure nel mondo. Due viaggi agli antipodi, uno pieno di gente l’altro quasi deserto, uno caldo l’altro gelido, uno in […]
Mi ero dimenticato di dirvi una cosa… mentre in Laos l’importazione dello strumento musicale era miseramente fallita (lo xilofono), sta volta in India ho centrato l’obiettivo! Non avevo una missione specifica… e forse è per questo che non l’ho fallita… sta di fatto che non sono tornato a mani vuote e mi sono accaparrato lo strumento tradizionale del Rajasthan… il Ravanhatta. Per chi non lo sapesse si tratta di una sorta di rudimentale violino… si suona con l’archetto infatti, ha […]
E’ vero Vlao ha fallito miseramente l’obiettivo per cui era partito per il Laos —> link; però è anche vero che non si è avvilito e ha cercato comunque di portare a casa qualcosa di significativo. Considerate che per tre quarti del viaggio le uniche cose da comprare sono state Beerlao e Ananas sbucciati… solo con l’arrivo a Luang Prabang l’offerta di mercato ha subito un’espansione… Vlao dopo il mancato xilofono ha il morale sotto i tacchi, ma sa che deve rifarsi o perlomeno […]
A casa Vlao è tradizione portare in patria strumenti musicali tipici come ricordo dei vari viaggi… che siano a corda, a fiato o a percussione non fa la minima differenza… l’unica cosa importante è che producano un suono degno di tale nome… L’angolo della sala dove è allestita la collezione permanente di strumenti etnici accoglie pezzi da 90 del calibro del sitar indiano o dell’arpa birmana, oltre ad innumerevoli pifferi, flauti e violoncelli di ogni origine e specie… Per arricchire l’assortimento, in Laos Vlao aveva […]
Sono partiti in coppia da Eindhoven Olanda, quattro giorni fa, hanno passato il weekend nella ridente cittadina di Herne, nella Nord Reno-Westfalia tedesca, per poi varcare il confine italiano di buon ora e fare rotta verso Bologna dove li aspettava l’ultimo tratto del lungo viaggio che li stava portando ad Ancona. Sta mattina, quando hanno bussato alla porta, Lorybeth e Leorol hanno potuto finalmente abbracciarli. Certo, lo stile Vlao Editore è inconfondibile, ma questa è una scelta editoriale ben precisa, ogni serie che si rispetti ha un […]
Puntuali come le stagioni arrivano i periodi dell’anno dedicati alle collezioni più stravaganti. Non so se ci fate caso, ma solitamente a settembre/ottobre, di ritorno dalle ferie, e a gennaio/febbraio, di ritorno dalle feste, comincia il bombardamento televisivo di quelle catene di raccolte varie, quelle per intenderci che si acquistano dal giornalaio, quelle la cui prima uscita costa dueeuroenovanta e le successive 67 novantanoveenovanta, come peraltro chiaramente indicato in caratteri cirillici illeggibili nella parte bassa dello schermo. Bhè, Vlao va […]
Una volta quando c'era la pellicola si era costretti a centellinare gli scatti, e quando partivi per una vacanza ti portavi dietro i rullini stimando più o meno una media di foto giornaliere. Mi ricordo quando Leorol andava da "Il Fotografo" a dotarsi di una cartuccera di rulli per diapositive che poi, una volta utilizzati, numerava accuratamente in modo tale da non perdere la cronologia. Con la pellicola le foto si facevano a scatola chiusa… facevi clic e speravi che il risultato finale potesse assomigliare […]