Camminare sull’asfalto è una sensazione che ci mancava da un po’, il Cile è un altro pianeta rispetto alla Bolivia, qua incontriamo anche dei turisti cosa che fino ad ora ci era capitata di rado.
Nei cunicoli salati della Valle della Luna bisticciamo con dei francesi che non hanno capito il significato di senso unico… il tramonto ce lo dobbiamo dividere con altre decine di spettatori… e per mangiare dobbiamo prenotare, a meno di non decidere di svaligiare un baracchino che smercia hot dog gourmet!
In compenso i luoghi che visitiamo sono fantastici quanto quelli boliviani… il finto Colosseo alle luci del tramonto, il gayser di El Tatio con i suoi vapori mattutini, il salar de Atacama con i flamingo in posa per le foto, la laguna de Talar che sembra un acquerello, sono tutti siti che verranno annoverati tra i più belli del viaggio.
Del Cile non dimenticheremo neanche la cena alla Casona per sperperare l’avanzo di cassa comune in pesos.
Ristorante vip e tavola superimbandita che regala una adrenalinica sfida a colpi di parrillata, tra la squadra blu Vlao&Martimarti e la squadra rossa Paolo&Nicsnics, che si conclude con non poche polemiche a seguito del nebuloso smaltimento di un petto di pollo gigante che alla fine regala la vittoria ai rossi.
Quel pasto luculliano sarà solo una breve parentesi, i nostri pranzi frugali fatti di quinoa, pollo e polvere ci aspettano in cima alla lunga salita che ci riporta a Hito Cajon, l’ultimo ostacolo che ci separa dalle nostre jeep, dalla strada sterrata, dalla Bolivia.
Espletate le formalità doganali, riprendiamo il nostro cammino salendo fino all’altitudine record di 4.990 msl del Sol de la Mañana. Qui le pozze di fango che ribollono, i vapori che il vento gelido spazza via, i vivaci colori vulcanici e un leggero cerchio alla testa creano un’atmosfera più unica che rara.
Ci troviamo in mezzo alla “naturaleza” non ci sono sentieri, parapetti, percorsi obbligati, volendo puoi liberamente mettere un piede nell’acqua bollente senza che nessuno ti rimproveri. Nemmeno Jean, il più estroso del gruppo, ha però un’idea del genere e possiamo quindi procedere senza ustioni verso la Laguna Colorada.
Ci facciamo una bella passeggiata fino alla riva dove le sabbie mobili ci impediscono di raggiungere i fenicotteri che pascolano rilassati nell’acqua arancione. Dopo l’immancabile 360° con la telecamera di Martimarti ripartiamo direzione hospedaje basico, l’ultimo del nostro viaggio.
Da ora in poi solo Hostal de Sal e Hotel pluristellati per la gioia di tutto il gruppo.
BOLIVIA CILE 2017
Indice
Episodio 1 | La lunga rotta verso Sucre e le miniere di Potosì | link |
Episodio 2 | Le quebradas di Tupiza e la Ciudad de Roma | link |
Episodio 3 | Le prime lagune e la frontiera cilena | link |
Episodio 4 | San Pedro de Atacama e l’altopiano boliviano | Sei qui |
Episodio 5 | La laguna negra e Italia-Bolivia 7-6 | link |
Episodio 6 | Il Salar de Uyuni e il vulcano Tunupa | link |
Episodio 7 | Addio jeep, in pullman verso La Paz e Titicaca | link |
Episodio 8 | Alieni a Tiwanaku e la Carretera de la Muerte | link |
Extra | Foto Album | link |