Per staccare un po’ la spina mica bisogna per forza cambiare fuso orario. Vlao contravvenendo al suo dogma, secondo cui per fare una vacanza servono come minimo 6 ore di aereo, sta volta ha deciso è accontentarsi di 2 ore e mezzo di macchina.
Un fine settimana di mare ci voleva per far rilassare Martimarti alle prese con i tre lavori che ha sotto mano, ma nello stesso tempo puntando a sud c’era il rischio di perdere la faccia raggiungendo la cosiddetta “zona Salento” di Barteltiana memoria.
Per fortuna però nel tragitto, con un raptus improvviso, Vlao si è salvato in corner svoltando a sx qualche centinaia di chilometri prima della zona rossa… raggiungendo Termoli e montando su di un traghetto per le Isole Tremiti…
Con un’ora e un quarto di navigazione su una nave Tirrenia, che probabilmente a sua insaputa solca l’Adriatico, Vlao e Martimarti sono sbarcati sull’arcipelago a largo del Gargano.
Qui Martimarti, capogruppo per l’occasione, ha preso la leadership e si è diretta immediatamente al B&B scelto come alloggio per il “lungo” weekend. Anche se è difficile perdersi in un isola con due strade… la strada lunga e quella corta… Google Maps è sempre un buon aiuto per evitare il rischio di sballare sulla tabella di marcia.
E così, senza titubanze, è stata immediatamente colonizzata la stanza della Carluccetta e “il gruppo” si è potuto mettere in tenuta balneare per saggiare in men che non si dica l’acqua azzurra dell’isola di San Domino, rigorosamente con l’accento sulla i.
Passeggiando tra i sentieri, immersi nella macchia mediterranea popolata da assordanti cicale, il primo bagno diventa un’esigenza improcrastinabile, e così anche una scogliera a picco non trattiene i nostri dal raggiungere il mare e inaugurare con la prima abluzione il soggiorno tremitino.
Muniti di pinne e maschera, per evitare più che altro gli aculei dei ricci di mare disseminati tra le scogliere, Vlao e Martimarti con un tuffo hanno riportato la temperatura corporea entro i limiti di guardia e usciti dall’acqua, vista l’impossibilità di sdraiarsi data la pendenza pari al 33% e la sbruzzolosità della scogliera paragonabile ad una grattugia da parmigiano, hanno rapidamente deciso per un cambio di caletta.
Con Vlao che continuava a spingere per mangiarsi i panini tonno e pomodoro al più presto e Martimarti che si lamentava cercando di evitare in ogni modo le ragnatele penzolanti per il sentiero, i due si sono accomodati prima alla grotta delle Viole e poi a cala Tramontana, una baia dalla parte opposta dell’isola, da cui ammirare il tramonto.
Una pizza alla stracciatella ed una arlecchino accompagnate, per non rinunciare a niente, da una puccia pomodoro mozzarella e capperi vengono divorate per cena. E per chiudere in bellezza la giornatona balneare due passi digestivi abbinati a due dissetanti Negroni eraora all’aroma di cappero!
Ahhh… alla faccia… del dissetante!